Villa Anna deve il nome a una donna molto generosa e caparbia, che dopo una brillante carriera in una nota ditta albese, si dedicò proficuamente alla libera professione di commercialista.
Anna aveva un sogno: costruire una villa nel terreno albese di proprietà della famiglia acquistato da papà Vincenzo e mamma Maria Teresa nel primo dopoguerra. Un sogno purtroppo rimasto tale per lei, ma non per sua nipote Elena che, insieme all’architetto Giulio Cagnasso, suo marito, ha trasformato in realtà. I due giovani professionisti non solo hanno realizzato una casa da sogno, ma le hanno anche dato il nome dell’amata zia. Oggi sulla collina albese, in tutta la sua bellezza, si staglia Villa Anna, paradisiaca oasi di tranquillità e benessere a disposizione dei fortunati turisti che la scelgono per il loro soggiorno nel cuore delle Langhe.
Obiettivo: qualità di sostanza
“Queste – spiega l’architetto Cagnasso – sono zone in cui la ricerca dell’eccellenza ha fatto la differenza. La “Malora” è stata abbandonata credendo nelle peculiarità del nostro territorio. Il turista, oggi, non si aspetta niente di meno, per questo tutte le scelte progettuali sono state rivolte ad ottenere qualità, anzi aggiungerei qualità di sostanza. A partire dal progetto architettonico alla scelta dei materiali, agli impianti”.
Per esempio, sono state installate la ventilazione meccanica controllata che consente il totale ricircolo del volume interno ogni tre ore, un’adeguata pompa di calore per climatizzare gli ambienti e tende motorizzate per proteggere la sottile membrana di vetro rivolta verso Alba, in modo da controllare meglio le temperature interne limitando il consumo di energia per il raffrescamento. I muri sono stati realizzati con una struttura reticolare in legno rivestita da calce idraulica e inerti naturali per garantire una completa insonorizzazione e la migliore classe energetica possibile.
“I mobili interni, progettati da me – spiega l’architetto – sono stati realizzati da un artigiano locale, scegliendo il legno, senza l’utilizzo di formaldeide e collanti. Per quanto concerne la pavimentazione abbiamo optato per piastrelle quadrate Atlas “Room Grey” da 60 cm per lato, posate sia in interno, sia in esterno, in modo da enfatizzare la continuità tra dentro e fuori”.
Importantissimi anche i dettagli dei bagni.
“Sono due perfettamente speculari, con un’unica differenza che risiede nel colore del vetro della doccia: uno è trasparente, l’altro è nero. Una scelta compiuta per differenziare, seppur minimamente, i due ambienti e resa possibile dal fatto che la maggiore rifrazione di una delle due stanze ha consentito un’opzione cromatica diversa e più audace rispetto all’altra”.
Anche qui nulla è lasciato al caso. Uno specchio Calipso da 80×100 cm, sanitari della linea GSI Pura, miscelatori “Gessi”, lavabo SDR Qube e uno scaldasalviette Zehnder Subway denotano la ricerca di una qualità assoluta, senza compromessi.
Interni esclusivi, aree esterne che fanno la differenza
Secondo l’architetto Cagnasso, a fare la differenza in contesti come questo sono le scelte che vengono compiute relativamente all’area esterna.
“Il vero plus che i clienti cercano oggi è il verde, l’esclusività. Che la casa sia bella, funzionale, comoda è quasi dato per scontato. Per questo abbiamo dedicato grandissimi sforzi alla progettazione delle aree esterne: il giardino privato e una piscina a sfioro con acqua salata e annessa area cucina attrezzata”.
Qui sono state compiute delle scelte a fortissimo impatto estetico, anche per quanto concerne la pavimentazione realizzata con grandi lastre della Florim: da 120×240 cm della serie Matirires Rex Gris e da 160×320 cm della serie B&W Black Naturale.
“Per quanto concerne la piscina e l’annessa area cucina siamo andati su materiali che creassero un effetto uniforme, limitando al massimo il numero di fughe. Un qualcosa che evidenziasse anche quelle imprecisioni che tanto ammiro nella natura” spiega l’architetto Cagnasso, che conclude: “Villa Anna è un progetto completo e complesso, un vero e proprio progetto di vita che ha cambiato le mie certezze sugli edifici portandomi a spingere la sperimentazione fino ai limiti. Un lavoro enorme, nel quale, ha rivestito un ruolo cruciale il consulente Idroterm Carlo Faccenda che, con umiltà e competenza, ci ha seguito e consigliato in ogni singolo dettaglio”.
È stato dunque un bellissimo gioco di squadra a trasformare in realtà il sogno di Anna e a realizzare quell’autentico gioiello incastonato e splendente tra le colline albesi, patrimonio mondiale dell’Unesco, oggi a disposizione di chiunque desideri vivere la meravigliosa esperienza di una vacanza o di un breve soggiorno in questa villa da sogno.